La musica indipendente, by Rock Targato Italia
Playlist Realizzata da:
Divinazione Milano e Roberto Bonfanti (scrittore/artista)
Che estate sarà, quella del 2020? La passeremo davvero fra termoscanner, plexiglass e mascherine? Avremo occasione di goderci un concerto sotto le stelle con una birra in mano? Ci sarà spazio per i tormentoni estivi? Non lo sappiamo. Però, in questo clima di incertezza, noi andiamo avanti per la nostra strada e, come da tradizione, vi proponiamo una nostra playlist per accompagnare la stagione appena iniziata.
TRACK LIST:
Ubba + Bond – Girasoli olandesi
In un mondo ideale, uno dei potenziali tormentoni dell’estate.
PopForZombie – Antartide
Pop d’autore confezionato con intelligenza e tanta voglia di raccontarsi.
Maree – Versilia
L’energia del rock, l’immediatezza dell’indie e l’approccio narrativo della canzone d’autore.
Psicologi – Amici
Avere vent’anni nel 2020. Fra trap, indie e urgenza generazionale.
Ritmo Tribale – Milano Muori
Un monumento del rock anni ’90, con la rabbia e l’inquietudine di sempre.
Guignol – Notte di fine luglio
Un brano evocativo, fra rock notturno e canzone d’autore.
Houdini Righini – Hikikomori
Una via alternativa, moderna e per niente convenzionale al pop d’autore.
Mostro – Britney nel 2007
Una scarica di energia e rabbia. Quando il rap si sporca con il rock.
Zagreb – Cuori terminali
Rock alternativo con i piedi negli anni ’90 e gli occhi aperti sul mondo di oggi.
John Qualcosa – 15 Milion Merits
Folk crepuscolare nel senso più intimo e americano del termine.
Ognibene – L’amore coi robot
Una riflessione sul presente e il futuro in una canzone pop di tre minuti.
Murubutu + Claver Gold – Minosse
L’inferno di Dante diventa l’alibi per parlare di drammi contemporanei in modo moderno.
Chiaradia – Rebibbia
La musica non smette di essere l’occasione per raccontare storie importanti.
Dente – Anche se non voglio
Uno dei precursori dell’attuale scena indie ritorna con garbo e delicatezza.
Fabio Cinti – Giorni tutti uguali
Raffinatezza pop.
Lucia Manca – Come un’onda
Il punto d’incontro fra il pop degli anni ’60 e quello del 2020.
Il silenzio delle vergini – Non ho più paura
Post rock, ombre notturne e suggestioni cinematografiche.